Passo-passo
La pandemia ormai è stata dichiarata (anche se era già evidente da settimane), e in Italia c'è chi si attrezza ad affrontarlo con lo strumento più nobile della solidarietà. Uno strumento non solo utile, ma indispensabile in questo momento, se non per vedere la luce fuori dal tunnel, per illuminarlo nella sua oscura tragicità, e renderlo meno pericoloso. Il Progetto |
Alla fine ci siamo arrivati. Come una palla su un piano inclinato, siamo scesi sempre più velocemente sino alla sospensione delle garanzie democratiche pur di essere efficaci davanti all'emergenza sanitaria, all'epidemia che sta prendendo dei contorni inquietanti nel nostro Paese. Come se fosse la naturale conseguenza di una "fatalità" che ci porta a considerare le misure democratiche indifendibili davanti al contagio, come se le nostre minime libertà civili (di riunione, di manifestazione, di garanzia dei diritti sociali, come quello all'istruzione) siano un ostacolo decisivo per poter trattare il virus. Che può essere trattato solo se restiamo a casa, se disertiamo gli spazi pubblici. Eppure, proprio questo riflesso incondizionato, quasi atavico, che ci porta a sacrificare la nostra responsabilità e libertà democratica pur di "essere sicuri" ha qualcosa di sinistro. Anzi, sembra essere parte di un virus diverso. |
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PRIME PRESENTAZIONI A ROMA del libro "Cile, il futuro già viene" sono state cancellate a causa della psicosi collettiva da CoronaVirus, solo in parte giustificata. VENERDi' 6 MARZO, dalle 18:00 alla BIBLIOTECA GIOVENALE - Biblioteca Fabrizio Giovenale Via Fermo Corni 1 (vicino la parrocchia). Metro Rebibbia. Bus 311, 341, 350. Ormai da diversi anni milioni di cileni stanno chiedendo a gran voce e in diversi modi non un semplice cambiamento di governo ma una vera e propria trasformazione della società. Una sorta di rivoluzione gentile. Una pluralità di movimenti sociali, da quello degli studenti del 2011 al recente movimento per un altro sistema pensionistico, chiedono con forza di abbandonare la costituzione autoritaria voluta da Pinochet nel 1980, additata come la principale causa dell’impasse economica e politica che ha sofferto il Paese dalla fine della dittatura. Cosa sta succedendo davvero? Il Cile di oggi potrà mai riscattare l’eredità di Salvador Allende? Esiste un movimento costituente? Link evento: https://www.facebook.com/events/554667375139416/?active_tab=about SABATO 14 MARZO: Circolo arci koké, Via Rosa Govona 11 (Monteverde) ore 18, obbligatoria tessera arci (6 euro) |
Sul sito "Sosteniamo Pereira" è stata pubblicata la mia introduzione al nuovo libro sul Cile: "Cile, il futuro già viene". Vedo Pinochet sorridere. Dopo circa due anni di detenzione a Londra, accusato di genocidio, terrorismo internazionale e altri crimini efferati ai danni dei suoi concittadini, il giudice spagnolo Baltazar Garzón che lo aveva fatto arrestare si è arreso alle pressioni politiche, lasciandolo libero di tornare in Cile. La televisione sta trasmettendo le immagini del suo ritorno. Scende su una sedia a rotelle dalla rampa dell’aereo militare. È il 2000, e il mio stupore si stampa come una figurina sullo schermo da cui sto vedendo la scena. Lui è disteso, anzi, è proprio contento di aver superato una delle poche, vere, minacce che ha vissuto dopo il golpe militare del 1973. Ancora una volta aiutato dagli Usa e dall’ex premier britannico Margaret Thatcher, l’anziano dittatore torna in Cile per motivi “umanitari”, grazie all’immunità diplomatica che possiede come senatore a vita. Il governo cileno del Presidente Frei Ruiz-Tagle, anche per questo, ha rifiutato la richiesta del giudice e, adesso, con tanto di cerimonia militare pubblica sta letteralmente festeggiando il suo ritorno in Patria. Appena sceso dalla rampa, Pinochet si alza in piedi con un bastone bianco, abbraccia diversi militari là presenti, e comincia a camminare deciso verso l’uscita. I presunti problemi di salute che lo avevano inchiodato sulla sedia a rotelle sono magicamente scomparsi. Finalmente può tornare a sfoderare la sua consueta arrogante impunità, e il mio stupore diventa... leggi tutto .... |
Sperando di incontrarvi in queste occasioni. VENERDi' 7 FEBBRAIO - FIRENZE VENERDi' 14 FEBBRAIO - CERVETERI MARTED' 18 FEBBRAIO - ROMA GIOVEDI 20 FEBBRAIO - LUCCA GIOVEDI' 27 FEBBRAIO - ROMA |
DOMANI, 25 GENNAIO, ci sarà per la prima volta nel III° Municipio un'ASSEMBLEA CIVICO-ISTITUZIONALE, che vuole cominciare un percorso partecipato sulla definizione delle politiche culturali del Municipio. Posto quì un articolo uscito sul sito del movimento GRANDE COME UNA CITTA'. Se Grande come una città rappresenta un modo per riattivare la cultura e la cittadinanza attiva nel Terzo Municipio, allora l’Agenda culturale partecipata è un suo strumento decisivo. Nata come progetto centrale del gruppo Partecipazione, con il passare dei mesi e degli incontri all’interno del nostro movimento politico-culturale, l’Agenda partecipata è diventata un orizzonte condiviso e trasversale. Si è affermato come un progetto che è andato al di là dei gruppi, gettando le basi per un nuovo modo di comprendere il compito centrale di Grande come una città. Ha legato, infatti, il binomio cultura-cittadinanza attiva all’albero sempre verde della partecipazione democratica. Non ha solo trovato ripetuta cittadinanza nelle nostre prime due Assemblee plenarie, tra i tanti argomenti trattati, ma si è posto soprattutto come lo spazio aperto per incontrare la popolazione del territorio, grazie alle ‘assemblee per la cultura’, organizzate a cadenza regolare, che hanno ridato la parola a tutti proprio sul nostro tema guida (la cultura). Anche, e soprattutto, a chi non è entrato nell’orbita di Grande come una città. Ma in cosa è consistito questo percorso? Prima di tutto, appunto, in 4 assemblee pubbliche che si sono tenute in diverse parti del... leggi tutto .... |
Da domani si potrà comprare "Cile, il futuro già viene. Un viaggio politio oltre Pinochet", un reportage politico dal respiro filosofico, un'inchiesta sulle radici del cambiamento radicale che la società cilena sta portando avanti a fasi alterne, come le onde del mare, e che è esploso come un'eruzione vulcanica qualche mese fa. Un libro che è stato sostenuto da un Crowdfunding popolare e che vuole essere uno strumento di comprensione dal forte valore politico. Un racconto collettivo del più importante tentativo popolare di fuoriuscire dal paradigma neoliberista mai tentato sino ad oggi, proprio là dove il neoliberismo è nato. |
Per chi volesse capire davvero cosa accade oggi in Cile, senza presunzioni posso scrivere che il mio prossimo libro "Cile, il futuro già viene" è uno strumento necessario, una mappa essenziale per orientarsi nei meandri dell'immaginario istituente che attraversa i corpi che stanno lottando per le strade del Paese. Orientarsi nella comprensione di una trasformazione storica e sociale non è facile, certo, ma l'inchiesta politica che racconto nel libro mira proprio a ridare il chiaro scuro alla base della lotta che abbiamo visto esplodere nelle piazze e nelle strade di Santiago, e di molte altre città cilene. La rabbia e l'indignazione per l'ingiustizia strutturale, la violenza economica e politica mai veramente superata dalla fine della dittatura, e la cappa istituzionale e simbolica costituita dalla famigerata costituzione del 1980, tutto questo viene narrato dalla voce di importanti uomini e donne cilene che stanno facendo la storia del Paese. Nel mio reportage narrativo si ritrovano tutti gli elementi necessari per comprendere l'evoluzione della società e dei movimenti che hanno anticipato la rivolta che ha obbligato il presidente dell'ultra destra ad arrendersi davanti alle richieste di cambiamento costituzionale. Com'è potuto succedere? Perché nonostante la violenza inaudita della repressione, il popolo in lotta non si è arreso? Ma la storia non è ancora stata scritta. Leggere, per credere. Anche a Natale potrebbe essere un regalo. Come per ogni compleanno del prossimo anno....eheheheh. |
Lo que pasa en Chile sigue siendo extraordinario. La población, aunque en medida reducida, sigue en las calles para pedir la renuncia del Presidente. En frente de la brutal represión, de la tradicional respuesta autoritaria y violenta del gobierno a los pedidos radicales de la población que, por primera vez después de anos, ha pedido un cambio de modelo social y no simplemente algunas reformas, aunque importantes y profundas (como las reformas pedidas en 2011 por los estudiantes o en 2017 sobre el AFP) ya estaban en la lista histórica de las movilizaciones. La frustración llevada por 30 anos de promesas de mejoras sociales nunca vividas en realidad, y la evidencia de privilegios y desigualdades profundas entre los distintos estratos de la población han hecho de Pinera el símbolo poderoso de la injusticia y de la arrogancia de la clase rica que domina el Pais desde los anos de la entrada del neo-liberalismo como idiologia y doctrina económica y social. Abajo la opionion de un importante historiados chileno, Sergio Grez, que entrevisté en el 2017 sobre la necesidad y la posibilidad de cambiar la "CONSTITUCION DE PINOCHET" que se va a cambiar el próximo ano gracias a la importante movilización popular. Su articulo salio' en LE MONDE DIPLOMATIQUE. Link: http://www.lemondediplomatique.cl/el-rey-esta-desnudo-la-imagen-mitifica... Teniendo en cuenta la alta desigualdad social en Chile, ¿cómo pudo Sebastián Piñera (uno de los hombres más adinerados de Chile) ganar de manera tan contundente la elección de 2017? La elección por segunda vez de Sebastián Piñera a fines de 2017 (con apenas poco más del 25% del cuerpo electoral debido a la gran abstención... leggi tutto .... |