Passo-passo


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Il 4 agosto 2023, l’International Peace Bureau ha comunicato la candidatura dell’organizzazione bielorussa per i diritti umani Our House, e della sua direttrice e fondatrice nel 2002 Olga Karach, al Premio Nobel per la Pace nel 2024. La candidatura è il riconoscimento delle loro attività contro la guerra e dell’ampio sostegno fornito agli obiettori di coscienza e ai disertori bielorussi, sia in Bielorussia che nei Paesi dell’Unione Europea. Ma Olga Karach, recentemente, è stata oggetto di accuse incredibili da parte del dipartimento di Stato della Lituania, Paese dove vive da molti anni ormai, che le ha negato l’asilo politico, pur concedendole di restare nel Paese ancora per un anno. Adesso rischia di dover tornare in Bielorussia, dove è condannata al carcere e rischia la vita.

Karach, in questi anni, è stata insignita di diversi riconoscimenti internazionali di primo piano per il suo attivismo a difesa dei diritti umani e per la pace. Nel 2007, il gruppo bielorusso di Amnesty International l’ha dichiarata difensore dei diritti umani dell’anno; nel 2010, Olga ha ricevuto il premio Radebeul Courage in Germania. Nel 2019 ha ricevuto il Premio internazionale per la pace di Brema, mentre il 10 dicembre 2022, Olga ha ricevuto il Premio per i diritti umani della città tedesca di Weimar.

Economiacircolare.com l’ha incontrata per sapere cosa sta succedendo, per sapere come si vive in Bielorussia sotto Lukashenko, e cosa ne pensa dei diversi aspetti della guerra in corso ma anche di come si costruisce una pace reale.

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Invito tutti e tutte a connettersi o a essere presenti a Firenze il 23 Settembre.
Sarà un'assemblea nazionale, aperta, in cui una parte di chi si è opposto in questi anni al coinvolgimento diretto dell'Europa e dell'Italia nella guerra in Ucraina, si ritroverà a discutere insieme cosa, come e perché è fondamentale rilanciare un movimento pacifista robusto nel nostro Paese. Sarò presente anch'io, per dare il mio contributo. Che ruoterà attorno a quanto il movimento pacifista attuale abbia perso rispetto all'ultimo grande movimento pacifista di qualche decennio fa, proprio nel momento in cui ne avremmo più bisogno. Posto anche il video sulla mia lezione sui movimenti pacifisti, anche se è piuttosto una lezione da ascoltare, perché oltre la mia ascella pezzata verde, un pezzo di braccio, e delle slides non sempre leggibili, non si trova molto altro. Una lezione radiofonica che sicuramente non solo è a tema, ma che potrebbe dare delle coordinate per capire il nostro presente. Tra l'altro, al momento del dibattito, a metà del mio intervento, mi siedo, e si vede finalmente il mio volto barbuto...
L'invito, anche se non sarete presenti, è di rimettersi in movimento. Non possiamo permetterci più il lusso della pigrizia o dell'indifferenza. Soprattutto adesso che una certa propaganda mediatica e politica fa più fatica a mascherare l'evidente fallimento delle strategie di guerra, se viste nell'ottica dell'affermazione della pace. Il motivo? Bisogna ritrovare il coraggio di esporsi e di riprendere la forza per cambiare il corso di questa storia orrenda. E' arrivato il momento di tornare a non avere pace, ad essere inquieti, per cercare di raggiungere la pace. Perché il vero coraggio, non ha pace. La cerca per tutti senza sosta, soprattutto... leggi tutto ....

È la vita
che rovescia, spinge, riprende, avanza
e sorride
dei fantasmi
che albergano
nelle ferite
della mente.

S’inchina alla voce
di dolci novità,
d’amare mancanze,
nuovi sguardi
lunari.

Ridere e amare
come fiori
in mazzi di grano.

Una giostra
di giorni
dai capelli spettinati.

Roma (01/01/21)

Uno sparo nella notte, un colpo al cuore, e poi il silenzio. Di tutti coloro che l'hanno amata. E' successo anche a me, quando ho saputo che Sinéad se n'è andata.
Mi è difficile essere fan di qualcuno. Forse l'unica eccezione è Francesco De Gregori, di cui sono un fan bizzarro e pigro. Ma se c'è qualcosa che ho sempre ripetuto, da quando, appena adolescente, sono stato rapito dalla canzone ormai cult che le ha dato la notorietà, Nothing compares 2U (https://www.msn.com/fi-fi/viihde/uutiset/sin%C3%A9ad-o-connor-nothing-co...), è che, se mi guardo in giro, non riesco a trovare un'altra cantante come lei. Perché non era una semplice cantante, ma una grande artista, che faceva della voce e della interpretazione un universo complesso e sottile. Dove emozioni e intelligenza, presenza e trascendenza, si cuciono in sempre nuovi vestiti e immagini di una forza e di una delicatezza straordinaria. Una donna che ha saputo trasmettere tutte le sfumature della femminilità, una persona che ha indagato moltissime sfaccettature della comune esistenza umana. Immersa nei drammi della nostra esistenza, nel caos denso che ognuno di noi vive, ma che molti, per sopravvivere, semplicemente ignorano. Se davanti alla patina apparente che copre le nostre maschere sociali, raschiamo la superficie per cercare di capire, di vedere, cosa c'è sotto, forse arriveremo a capire come viveva Sinéad. Oltre ogni convenzione ipocrita e malsana, a cui tanti, troppi, si aggrappano per poter essere accettati, per poter sopravvivere in un mondo feroce, che spesso finisce per inchiodarti ad un ruolo e a un personaggio. Soprattutto nel "mondo spettacolo". Proprio... leggi tutto ....

L'Ue ha perso la bussola ormai da tempo. Ha prima fatto affari con il nuovo dittatore russo, Putin, nel momento della sua ascesa e quando gia' si poteva capire bene cosa stesse facnedo (si vedano per esempio la Cecenia, la repressione del dissenso, e gli omicidi di oppositori e giornalisti) e a cosa stesse mirando: ricostruire un'egemonia della Russia simile a quella che aveva l'unione sovietica, sugli ex Paesi del patto di Varsavia, governare in modo autoritario e spietato all'interno del Paese, eliminando qualsiasi opposizione interna e tornando a controllare e ideologizzare la societa' russa. Ossia nel primo decennio del secolo (2000/2010). Poi ha continuato a riconoscere quel regime e a farci affari, soprattutto dal punto di vista del "mercato" dell'energia. Strategico e di primo piano. Legandosi a doppio vincolo a una dipendenza con quel regime che solo una classe politica miope o corrotta avrebbe potuto accettare e implementare.
Allo stesso tempo ha accettato la politica di espansione della Nato e l'ingerenza degli Usa sulla politica estera (inesistente, per altro) dell'Unione Europea, facendosi trascinare in una corsa folle al riarmo globale e alla militarizzazione dei confini dell'Unione, in funzione anti/russa. Ubriacata dal fenomeno postdemocratico della connessione intima e mortale tra la sfera pubblica e gli interessi privati (ossia del legame tra potere politico e potere economico/finanziario), l'Ue si e' fatta schiacciare tra i due imperialismi, e poi ha cominciato ad agire anch'essa in modo imperiale. Quest'ultimo passaggio, sopratutto, sta avvenendo in modo ormai evidente proprio con la guerra in Ucraina.
Posto di seguito l'articolo pubblicato su economiacircolare.com, a un anno dalla... leggi tutto ....

Posto la lunga intervista a Francesco Vignarca, pubblicata su Economiacircolare.com: https://economiacircolare.com/guerra-ucraina-francesco-vignarca/

Francesco Vignarca è sicuramente un interlocutore di primo piano se si vuole capire e riflettere sull’aspetto più grave e pericoloso per l’intero pianeta che la guerra in Ucraina ha riportato drammaticamente all’attenzione dell’opinione pubblica. La minaccia nucleare, infatti, è un aspetto costitutivo di questo conflitto armato, anche se la maggior parte degli osservatori e dei commentatori di questa guerra non sembrano voler cogliere fino in fondo le implicazioni e i rischi che si corrono nel sottostimarlo o minimizzarlo. Astrofisico di formazione, Vignarca è attualmente il coordinatore delle campagne della Rete Italiana Pace e Disarmo, oltre che essere attivo nel Movimento nonviolento e in Pax Christi, e un collaboratore della cooperativa e della rivista “Altraeconomia”. Ma soprattutto si è occupato attivamente della “Campagna per la messa al bando delle armi nucleari”, insignita nel 2017 del Premio nobel per la Pace.

La specificità della guerra in Ucraina

Davanti al ritorno alla barbarie della politica di potenza e dei nazionalismi, come economiacircolare.com stiamo cercando di pensare le alternative di pace portate dagli unici strumenti che possono farle crescere, ossia dai “mezzi pacifici e nonviolenti” di cui parla anche Johan Galtung. Perciò vorremmo capire anche con lei, prima di tutto, se la guerra in Ucraina ha una sua specificità, oppure se ricorda altre guerre nel tempo e nello spazio. A cosa ci troviamo davanti, esattamente?

Qualsiasi guerra, in fin dei conti, ha una sua specificità, perché ha un portato di motivazioni politiche,... leggi tutto ....

Immaginate una storia delle canzoni fatta dai personaggi che le animano. Un racconto giallo, ma con tante sfumature di tutti i colori. Uno strano personaggio, un pò giovane, un pò vecchio, che fa il barbiere ma che s'inventa detective, tra un taglio e l'altro. E poi un gatto, sempre presente e dal fiuto sorprendente per i colpevoli. Mettete tutto insieme, conditelo con delle strane biografie musicali di importanti musicisti e cantanti, e fate in modo di prendervi circa un'oretta per ascoltare la storia dall'inizio alla fine. Ecco, allora sarete pronti per ascoltare la nuova fiction radiofonica inventata dal sottoscritto e da Fabio Zona, grazie ad un'intuizione malsana di Simone Colaiacomo, e alla maestria radiofonica di Alessandro Lupi. Posto su questo Blog i riferimenti per ascoltarla, sperando vi piaccia e che possiate lasciare le vostre opinioni sul nostro esperimento radiofonico.

IL GATTO DEL BARBIERE: https://linktr.ee/ilgattodelbarbiere
https://www.facebook.com/profile.php?id=100085497892439

Posto di seguito un paio di articoli sulla vittoria del Rechazo al Plebiscito del 4 Settembre, e i link per trovare gli altri articoli pubblicati sul tema. Buona lettura.

Link: https://www.atlanteguerre.it/deserto-costituzionale/?fbclid=IwAR24Pxtcpa...
DESERTO COSTITIZIONALE
Santiago (Cile) – “Mi sento al bordo di un precipizio. Ho le vertigini. La realtà cilena sarà molto dura adesso. È molto tempo che stiamo vivendo una crisi molto profonda: politica, sociale, istituzionale, economica, sanitaria. Una crisi molto violenta. Per anni la società ha dovuto resistere. Sapersi rapportare ad un enorme abuso continuo e all’estrema precarietà della vita. Abusi istituzionali, da parte di uno Stato assente” sostiene Elisa Giustinianovic, una delle madri della proposta costituente, in merito al “Rechazo” di oltre il 60% dei voti che ha respinto al mittente la nuova Carta Magna del Cile. “Tutto ciò ha fatto sì che in Cile si accumulasse molta rabbia, frustrazione, tristezza profonda e disperazione. Come quando vedi morire i tuoi cari a causa delle liste d’attesa degli ospedali, o quando i tuoi figli si indebitano per la vita. O a causa dei salari e delle pensioni miserabili (di 80-100 pesos mensili). La realtà cilena ti schiaccia come fossi una formica. Da parte mia, sono abituata a lottare contro questa realtà, perché sono un’attivista. Un giorno avremo di nuovo la capacità di accumulare le forze per cercare di cambiarla. Bisogna decidere da che parte stare. Noi andremo avanti sino a quando le cose non cambieranno. Il Cile è una pentola a pressione…”, mi confessa con dolore l’attivista eco-femminista di Punta Arenas.

Ma cosa è successo in Cile il 4... leggi tutto ....

Link: https://economiacircolare.com/guerra-ucraina-luigi-ferrajoli/

Luigi Ferrajoli è un filosofo del diritto, giurista ed ex magistrato. Allievo di Norberto Bobbio, è professore emerito di Filosofia del diritto all’Università di Roma tre. Doctor Honoris Causa in diverse università del mondo (Buenos Aires, Valparaiso, Bogotà, etc), è considerato (a ragione) uno dei maggiori rappresentanti del neocostituzionalismo giuridico e si occupa da tempo del legame tra diritto e democrazia. Lo incontriamo anche perché il suo ultimo libro sulla costituzione della Terra è uno sguardo fertile per pensare la nostra relazione con la nostra casa comune, la Terra, che ci permette di pensare ai tanti modi in cui possiamo cambiare vita per vivere in modo più umanamente ed ecologicamente sostenibile.

Professor Ferrajoli, lei ha dichiarato che l’Onu sarebbe uno strumento legittimo ed efficace per far finire la guerra in Ucraina. Può spiegarci come mai e se è ancora di questo avviso, davanti la probabilità che invece la guerra si estenda?

Penso che non ci sia la volontà politica dei paesi della Nato di porre termine al conflitto, impegnando l’Onu – il Consiglio di Sicurezza e la sua Assemblea generale – come il luogo istituzionalmente deputato al fine della pace, mediante il confronto e la trattativa. Ovviamente il responsabile di questa guerra criminale è Putin, che con essa ha violato tutte le norme del diritto internazionale. Giustamente Putin viene perciò coperto di insulti – “macellaio”, “criminale”, “pazzo”, “nuovo Hitler” –, anche se simili insulti non dovrebbero essere pronunciati, per non gettare benzina sul fuoco, dal presidente degli Stati Uniti. C’è tuttavia una contraddizione tra il dipingere Putin come un “nuovo... leggi tutto ....

Il mio reportage sulla Carovana di Pace:
Link: https://economiacircolare.com/carovana-della-pace-stopthewarnow-ucraina/

Andare ad Odessa e Mykolaiv, città colpite da bombardamenti quotidiani e sotto il mirino degli interessi strategici militari russi, non è solo una dimostrazione di sostegno alla popolazione ucraina, ma uno dei modi per affermare che potrebbero esistere delle alternative di pace alla guerra. Urgenti e necessarie per mettere in discussione la logica dominante, che vorrebbe risolvere il conflitto attraverso la vittoria armata. Sempre, e da sempre, illusione di ogni guerra.

Un’azione diretta e nonviolenta, quella delle 176 associazioni della società civile italiana, degli 8 pulmini carichi di viveri e medicine, e di una quarantina di volontari, partiti dall’Italia il 25 giugno sotto il nome di #stopthewarnow! e tornati indietro i primi di luglio. Non un semplice aiuto umanitario, quindi, ma un gruppo plurale con un messaggio preciso, politico: per far finire la guerra bisogna che ognuno di noi si metta in gioco in prima persona, e non si può accettare che la guerra diventi “normale”, per nessuno.

Già ad aprile una prima “Carovana per la pace” di questo movimento composito aveva portato a Leopoli ben 32 tonnellate di aiuti umanitari per i civili, e aveva evacuato circa 300 persone. Questa volta anche Economiacircolare.com ha deciso di prendervi parte, per raccontare in prima persona in cosa consiste un’azione diretta nonviolenta, coerente con un principio di fondo: “se vuoi la pace, prepara la pace”.

Volontari in viaggio
Quando i diversi pulmini partono dalle diverse città di provenienza (Bologna, Milano, Roma, etc.), nessuno avrebbe mai immaginato che il percorso... leggi tutto ....

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